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Educare con il giusto approccio – Rinforzi e Punizioni

LA LEGGE DELL’EFFETTO e l’Arte del rinforzo positivo

Agli inizi del Novecento uno scienziato di nome Edward Lee Thorndike si dedicò a studiare il comportamento degli animali e, dopo diverse ricerche, enunciò la legge dell’effetto, secondo la quale “i comportamenti che producono ricompense tendono ad aumentare di frequenza”.

Se quando ti siedi ti dico “ok” e ti do 50 euro, è altamente probabile che ti siederai sempre più spesso. Accade lo stesso con i cani, solo che a loro non piace il denaro.
Questo è un punto molto importante, perché ci permette di capire cos’è il rinforzo e come un comportamento deve essere rinforzato.
Il rinforzo è qualsiasi cosa che, associata ad un comportamento mentre si sta verificando lo intensifica e ne incrementa la frequenza di comparsa.
Perché il rinforzo sia davvero tale è necessario usare qualcosa che al cane piaccia.

IL RINFORZO NEGATIVO

Il rinforzo negativo aumenta le probabilità che un comportamento si ripeta mediante la sospensione di qualcosa di spiacevole.
In sostanza negativo sta per “togliere” e positivo per “presentare”: questi termini si usano in snso matematico e non come “bello” e “brutto”.
Mentre finora con il rinforzo positivo presentavamo al cane qualcosa di piacevole (stimolo appetitivo), in questo caso usiamo un elemento che non gli piace (stimolo avversativo).
Chi usa metodi coercitivi potrebbe per esempio tirare il guinzaglio verso l’alto impiccando il cane, finchè lui non flette gli arti posteriori abbassando il sedere e ricevendo in quel momento il rinforzo negativo: l’addestratore sospende l’impiccagione.
In futuro alla parola “seduto” il cane si siederà per evitare la brutta esperienza.

PUNIZIONI GENTILI

Se il rinforzo aumenta le probabilità che il comportamento si ripeta, la punizione le diminuisce.
Se il cane ti salta addosso puoi punirlo gentilmente, in modo da ridurre le probabilità che lo faccia di nuovo.
Ma quando una punizione è gentile? Quando togli qualcosa che gli piace (stimolo appetitivi).
Il cane salta addosso per leccarci la faccia, invitarci a giocare o farci le feste. Se quando lo fa gli concediamo queste ricompense, rinforzeremo il comportamento, mentre se gliele togliamo sarà una punizione, ma gentile.
Togliere qualcosa di piacevole è una punizione negativa. Se vuoi davvero ottenere risultati sii costante.
Appena il cane da segno di voler saltare, tu preparati a scansarti e far andare le zampe a vuoto. Appoggiare le zampe infatti è già di per se gratificante e spesso il semplice fatto di guardare da un’altra parte, di girarsi di schiena o di rimanere in silenzio non è sufficiente se il cane continua a tenere le sue zampe addosso a noi.
Invece potremo premiarlo appena avrà tutte e quattro le zampe a terra.
Quando ciò che piace al cane è tolto con coerenza, sistematicamente il comportamento diminuisce in frequenza fino a scomparire: va in estinzione.
Se il tuo cane ti guarda sbavando mentre mangi, non è salutare per lui: il suo stomaco produce succhi gastrici e gli verrà un’ulcera prima o poi. Meglio che dorma mentre tu mangi e che si riposi invece di stressarsi.
So bene che i bocconcini lanciati dalla tavola hanno il merito di rafforzare il legame tra noi e il cane, ma in tal caso possiamo dargli un bocconcino alla fine del pasto, purchè stia sdraiato a riposare e non vicino a noi a sbavare nel momento in cui ci alziamo per darglielo.

PUNIZIONI NON GENTILI

Se associamo ad un comportamento uno stimolo avversativo, come un calcio o una sgridata, avremo una punizione positiva.
Lo so qui il termine “positiva” fa a botte con il gesto, che per il cane è tutt’altro che piacevole, ma ripeto il termine positivo e quello negativo vanno intesi in senso matematico: positivo = presento lo stimolo, negativo = lo tolgo.
Uno degli obiettivi di questo libro è presentarti gli stimoli appetitivi come i più efficaci e sconsigliarti le punizioni positive ed i rinforzi negativi.
Fare queste distinzioni, come sa che è appassionato di training, permette di lavorare in modo molto elegante e assolutamente gentile per il cane.
Cosa può accadere nella mente di un cane quando capisce che in ogni sessione, di qualsiasi esercizio si tratti, il peggio che può accadergli se sbaglia è non ottenere il premio? Si focalizza sulle mosse da fare per ottenerlo. La sua mente è libera dalla paura e le funzioni cognitivo coinvolte nel processo saranno pienamente attivate.
Il bello è che allo stesso tempo ti rispetterà, perché sei tu a controllare i rinforzi.

Fonte Bibliografica: DIRITTO AL CUORE DEL TUO CANE” di Angelo Vaira . . . .

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